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    MessaggioTitolo: bella senz'anima   bella senz'anima EmptyGio Giu 03, 2010 11:15 pm

    perchè le chitarre sono senz'anima?

    bella senz'anima Violin_sound_post_end
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    MessaggioTitolo: Re: bella senz'anima   bella senz'anima EmptyVen Giu 04, 2010 10:50 am

    Ce l'hanno eccome...è racchiusa nel profondo dei legni utilizzati...il legno è vivo e continua a vivere e respirare con lo strumento
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    MessaggioTitolo: Re: bella senz'anima   bella senz'anima EmptyVen Giu 04, 2010 10:59 am

    come vedi dalla foto gli strumenti ad arco ce l'hanno, la chitarra no.. lo so che ti rode, ma la chitarra l'anima non ce l'ha.. mi piacerebbe sentire un liutaio a proposito
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    MessaggioTitolo: Re: bella senz'anima   bella senz'anima EmptyVen Giu 04, 2010 11:09 am

    stavo pensando al tornavoz però in effetti non è la stessa cosa.
    Mi sembra di aver visto che qualcuno costruisce chitarre acustiche con l'anima ma ora non ricordo dove...
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    MessaggioTitolo: Re: bella senz'anima   bella senz'anima EmptyVen Giu 04, 2010 12:01 pm

    ti rispondo con le parole di Van De Sfroos

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    MessaggioTitolo: Re: bella senz'anima   bella senz'anima EmptyVen Giu 04, 2010 1:58 pm

    Piacerebbe anche a me una risposta liutaia. Ma non avevi fatto questa domanda anche a Frignani?
    La risposta potrebbe essere in una diversa funzione del fondo negli strumenti ad arco. Parlandone per sentito dire, il fondo di una chitarra ha una funzione "riflettente", per alcuni liutai talmente importante da progettarla estremamente rigida e non necessariamente in legno... ma così è una chiacchiera da bar..
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    MessaggioTitolo: Re: bella senz'anima   bella senz'anima EmptyVen Giu 04, 2010 9:44 pm

    la mia Guild ce l'ha...
    un blocchetto rettangolare che unisce tavola e fondo (ma essendo in compensato piegato, più che tavola e fondo dovrei dire sopra e sotto, ehm...)
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    MessaggioTitolo: Re: bella senz'anima   bella senz'anima EmptyVen Giu 04, 2010 11:02 pm

    anche la gretsch verde-impossibile ce l'ha; ma allora l'anima nelle chitarre un senso ce l'ha, a meno che non serva solo a "tener botta" per la pressione esercitata dal ponte sul top. mah..
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    MessaggioTitolo: Re: bella senz'anima   bella senz'anima EmptyVen Giu 04, 2010 11:05 pm

    Gli strumenti ad arco hanno le catene?
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    MessaggioTitolo: Re: bella senz'anima   bella senz'anima EmptyVen Giu 04, 2010 11:06 pm

    Quello che trovi in una semiacustica tipo335 secondo me è una " grossa facilitazione costruttiva"
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    MessaggioTitolo: Re: bella senz'anima   bella senz'anima EmptyVen Giu 04, 2010 11:08 pm

    Credo in linea di principio la meccanica di strumenti con tasti e pizzicati e quella di quelli senza tasti e ad archetto siano talmente diverse fra loro da rendere l'anima / soundpost necessaria nei violini ma controproducente nelle chitarre archtop. Direi fra queste due categorie stia la discussione, nelle chitarre flat top non vedrei il senso dell'anima (ovviamente nel senso poetico descritto da Tabiani ne hanno a pacchi, di anima ...). Dalle discussioni lette tempo fa (mi ero chiesto perche`la mia archtop non l'avesse) oltre al fatto che ovviamente sul net leggi di tutto e il contrario di tutto, si era detto che nelle chitarre a parte alcuni casi di elettrificate jazz dove si usa per ridurre feedback, nella maggioranza ucciderebbe tono e volume. Nei violini (dove il posizionamento dell'anima e`una cosa difficile, delicata e quasi "sacra") servirebbe invece a "controllare" in un certo senso tali parametri (oltre ad avere anche funzione strutturale mi pare). Sul Portale del violino, tenuto da Claudio Rampini, c'e`un sommario di traduzione da un articolo, che mi sembra interessante (anche se di violini si parla e non e`estrapolabile aulle chitarre ...) :

    Traduco una parte dell’articolo di John McLennan, ricercatore nel campo della fisica acustica e liutaio sperimentatore, che ha passato in rassegna quanto è stato scritto sulla funzione dell’anima nel violino e sui vari effetti del suo posizionamento. Lo stile è denso e asciutto, e non volendo tediare nessuno con dettagli di fisica acustica, mi limito a riproporre la rassegna delle impressioni soggettive raccolte. La restante parte dell’articolo, che scende più in dettaglio su modi di vibrazione e grandezze fisiche associate, si inserisce nel filone che potrebbe chiamarsi “liuteria scientifica”, in cui si mira a produrre risultati “sonori” oggettivi e riproducibili negli strumenti musicali.
    La liuteria è un’arte, e la fisica acustica una scienza. Nessuna delle due sarà riconducibile all’altra, ma esistono delle aree in cui la seconda può aiutare a capire la prima.


    Traduzione parziale di:
    L’anima nel violino
    ( http://www.phys.unsw.edu.au/music/publications/mclennan/soundpost_review.pdf )

    McLennan, J. E. "The soundpost in the violin". Jnl AAMIM XIX (3) September 2000 17-37.
    AAMIM: Australian Association of Musical Instrument Makers

    Sommario
    L’anima è importante per aumentare l’emissione sonora nella parte bassa dell’intervallo di frequenze. La posizione dell’anima influenza la qualità del suono. Le prime soggettive impressioni su ciò da parte di violinisti e liutai differiscono da studi soggettivi successivi che sono stati combinati con misurazioni oggettive. Gli studi obiettivi hanno fatto uso di analisi circuitale lineare, analisi di spettro acustico e forme modali. La difficoltà di capire le affermazioni soggettive rende gli studi oggettivi ancora più interessanti per gli ulteriori approfondimenti.

    Introduzione
    Si possono trovare [validi] argomenti per dire che un buon violino sia sensibile alla posizione dell’anima mentre uno strumento più scadente no. Allo stesso modo, si può argomentare anche il contrario. I tentativi per capire la funzione dell’anima sono durati per circa 200 anni. Che la sua presenza sia essenziale per aumentare l’emissione sonora del violino è cosa che non è stata mai messa in discussione. Gli effetti della variazione della posizione sono stati sempre considerati critici e in tempi recenti, quanto più si è imparato a proposito del violino, tanto più si è dato importanza alla posizione dell’anima. In questo articolo si riporta una sintesi di alcuni studi condotti in passato e alcuni lavori recenti sull’anima.

    Sintesi dei lavori [già] pubblicati.

    La letteratura sull’anima può essere classificata in due parti. Una che può essere chiamata “folklore” o “aspetti soggettivi”, in quanto originata in tempi lontani, e un’altra con dei tentativi, più obiettivi o basati su misure, che si sono fatti per capire il suo scopo.

    Metodi “soggettivi” di posizionamento

    L’anima e gli effetti del suo posizionamento hanno affascinato i violinisti da quando il violino stesso esiste. L’anima c’era prima della catena, che si evolse da ispessimento della tavola alla entità separata che ci è familiare.
    Un riferimento all’antico interesse per l’anima compare in Sol Babitz [1] dove dice che quando il ponticello si spostava al di sotto dei fori di risonanza, il suono era peggiore che se l’anima fosse stata allontanata dal centro del violino verso una nuova posizione sotto il ponticello simile a quella che avrebbe avuto prima dello spostamento del ponticello. La qualità del suono veniva ripristinata solo tornando a mettere l’anima nella sua posizione originaria.

    Molte cose sono state scritte sulle reazioni soggettive dei violinisti alla variazione di qualità del suono che si ottiene spostando l’anima. Che essa deve incastrarsi bene senza creare tensioni è cosa che si è sempre sottolineata da quando si è costruito il primo violino. Non è chiaro se questo incastrarsi bene deve essere mantenuto nei successivi spostamenti per mettere a punto il suono. Il più di quello che è stato scritto si è riferito a come rimediare ai difetti introdotti nella qualità o nel bilanciamento del suono prodotto. Di norma si è specificato l’uso di abete a grana fine ma è comparso pure l’uso di abete “più morbido”. Il posizionamento è stato il modo principale di messa a punto. Nel passato, i liutai hanno ritenuto di spostare l’anima verso la catena per rinforzare il Sol e di spostarla più lontano dalla catena per rinforzare il Mi.

    Henry Saint-George [2] fissa la posizione standard dell’anima a ¼ di pollice (6,3 mm) dietro al piede degli acuti del ponticello. Se è di più “il timbro sarà morbido, senza presa, fiacco e privo di colore; - il rimedio – riportare alla posizione standard. Se non va meglio, o va poco meglio, spostare ancora più vicino al ponticello. Questo probabilmente renderà il suono più definito”. Spostata più vicino al ponticello, il suono sarà “sottile e scarno”. I suoni “estremi” [sovracuti] saranno inoltre sgradevoli. Se il suono è troppo “duro” l’anima è probabilmente troppo vicina al ponticello – allontanarla per avere un risultato gradevole – troppo lontano produrrà un suono “sgranato”.

    Ancora: per “indurire” il suono spostare l’anima vicino al ponticello. Per “ammorbidirlo” allontanarla.

    Ed infine: Un’anima “bloccata con forza” fornisce un timbro “duro”, e troppo lasca (così da cadere giù quando le corde vengono allentate) un timbro “morbido”. Incollare l’anima “zittisce” il suono.

    E va avanti: se le corde basse sono “stridule” e le alte “deboli” spostare l’anima verso le fasce. Questo “schiarisce” il La e il Mi e toglie le “asperità” da Sol e Re. Se le corde acute sono “stridule” e le basse “più morbide” spostare l’anima verso il centro. Quest’opinione potrebbe essere stata fatta propria da Heron Allen [3] appena fu formulata.

    Rodgers [4] cita altri autori dopo Heron Allen, che hanno opinioni simili, e uno di questi è Broadhouse che afferma che spostare l’estremità dell’anima (presumibilmente la cima) verso il centro favorisce le corde basse e che se le corde acute sono “deboli e pesanti” essa dovrebbe spostarsi un poco all’interno e ancora più indietro (qualunque cosa ciò significhi). Alton [5] dice che se l’anima fosse [incastrata] troppo stretta il timbro sarebbe “teso e duro”, se troppo avanti “il timbro sarebbe forte e stridulo, senza qualità”, se troppo a destra “il mi forte e grossolano, e il sol fiacco”, se troppo al centro “il mi ne soffre e il sol è vistoso e forte”.

    L’opinione dei liutai moderni non sembra apportare più informazioni. Rubbio [6] dice che un’anima [incastrata] troppo fitta rende il suono “nasale e tagliente”. Allontanare l’anima dal ponticello rende il suono “garbato negli acuti”; avvicinarla “più tagliente e autoritario”. Gerald Betteley [7] dice che “ un timbro aspro può essere ammorbidito montando un’anima e un ponticello più morbidi, e un timbro debole può essere rinforzato montando ponticello e anima di maggiore densità”. Continua “se il mi è brillante ma al sol manca potenza, montare un’anima nuova leggermente più lunga, usando legno della stessa densità. Per rendere il registro acuto meno stridente e migliorare la risonanza sul sol, spostare l’anima verso il sol (e viceversa)”.

    Poiché le parole usate per descrivere la qualità del suono del violino sono vaghe e imprecise, più recentemente gli studiosi hanno cercato dei metodi obiettivi per caratterizzare la qualità del suono. Questi comprendono la divisione del suono del violino (e di altri suoni) in regioni basate sulle vocali del parlato della voce umana, Winckel [8]. Lottermoser e Meyer [9] hanno usato queste formanti vocaliche, Meinel [10] ha usato intervalli di quinta, Lottermoser [11] ha usato bande di un terzo di ottava, e Yankowskii [12] ha confrontato tutti e tre [i metodi] per tentare una stima oggettiva della qualità del timbro di un violino. Questi hanno ampiamente perduto popolarità e vengono molto più generalmente usate le curve di risposta in frequenza (da cui gli altri metodi derivano).

    Ricercatori più recenti, Jansson et al. [13] hanno descritto le reazioni del violinista, in termini soggettivi, alle alterazioni della posizione dell’anima in senso trasversale e longitudinale rispetto al piede del ponticello. Le frequenze basse vengono soppresse quando si sposta l’anima verso il centro del violino e il timbro si fa “più allentato”; spostata più lontana dal centro il timbro era più “rombante e duro”. Essi hanno anche considerato gli effetti di questi spostamenti, che erano “+ - una larghezza di anima”, sulla forma della curva di risposta, ma la posizione di partenza non era indicata.

    Quest’ultimo studio è in disaccordo con le precedenti opinioni sopra riportate che possono essere così riassunte:
    1 Se l’anima è incastrata troppo stretta, il suono sarà teso e duro; se troppo lasca, il suono sarà morbido
    2 Se l’anima è troppo avanti (vicino al ponticello ?) il timbro è forte e stridente senza qualità
    3 Se si sposta verso il centro, le corde basse hanno un suono più forte e robusto
    4 Se si sposta verso la f le corde acute saranno rinforzate.

    (segue)

    Da questo punto comincia la rassegna degli studi “oggettivi”, ma meglio sarebbe dire “quantitativi” sulla funzione dell’anima e del suo posizionamento. Per riassumerli in termini non specialistici, dirò che le cose più interessanti si rilevano a proposito dei modi di vibrazione del violino, e della forma che assumono le aree di vibrazione.
    Viene citato anche un modello matematico del violino, basato su molle e masse, che riesce a rendere conto di alcuni comportamenti osservati.
    Altra cosa interessante è che si evidenzia un modo di vibrazione “pulsante” (breathing) in cui, con l’anima in certe posizioni, tutta la cassa si trova in opportune condizioni di fase e partecipa, come una sfera che si allarga e si restringe, alla produzione del suono.
    Altre considerazioni interessanti dal punto di vista fisico riguardano la consistenza dell’anima. Sono state fatte misure con anime tagliate in modo diverso, alleggerite, appesantite o di forma non cilindrica, e perfino di altri materiali diversi dall’abete. Non poteva mancare la fibra di carbonio, ma si citano anche anime, ponticelli e interi violini impregnati di resine di formaldeide a basso peso molecolare.
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    MessaggioTitolo: Re: bella senz'anima   bella senz'anima EmptyVen Giu 04, 2010 11:08 pm

    flaviop ha scritto:
    Gli strumenti ad arco hanno le catene?
    certo che si
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    MessaggioTitolo: Re: bella senz'anima   bella senz'anima EmptyVen Giu 04, 2010 11:09 pm

    flaviop ha scritto:
    Quello che trovi in una semiacustica tipo335 secondo me è una " grossa facilitazione costruttiva"
    d'accordo, ma non si tratta dell"anima" ma di un blocco centrale lungo tutto il body
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    MessaggioTitolo: Re: bella senz'anima   bella senz'anima EmptyVen Giu 04, 2010 11:10 pm



    Ultima modifica di .g♥♪ il Gio Giu 02, 2011 6:49 pm - modificato 1 volta.
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    MessaggioTitolo: Re: bella senz'anima   bella senz'anima EmptyVen Giu 04, 2010 11:29 pm

    Ferro per anima:
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