la responsabiltà maggiore è di Al51....si perchè una sera s'era messo in testa d'istruirmi sulle accordature alternative. Inutile dirvi che anche su quest'argomento è una miniera (di carbone
)
Mi aveva colpito non poco il fatto che si potesse non solo calare ma anche aumentare la tensione delle corde (io ero convinto che facendolo le avrei spezzate). Così mi ero segnato tutta una serie di tunes da provare. Ma non sono mai stato un buon allievo, così ho pasticciato tutto finchè non è uscita una "cosa" completamente diversa da quelle propostemi da AL51. Solo che mi piaceva!
Era un'accordatura CGE-GCD. L'ho provata sulla bellissima 00028vs. In breve è uscita fuori una canzone che ho l'onore di presentarvi qui, ora: Barchette di carta. http://progressiveart.altervista.org/musica/Barchette%20di%20carta.mp3
Il forum langue? La crisi imperversa? Ci penso io a risollevarvi
Oltre all'acustica ho utilizzato qualche plug........spero che i puristi tra voi non storcano il naso.........in ogni caso potrei fornire una versione unplugged!
Non bastasse vi lascio il testo. Al vostro buon cuore!!!
Barchette di carta
E alla fine dovremo trovarlo
il coraggio per traversare
attraversare questo mare blu,
mare senza nome che bagna
l'ultima spiaggia della vita
della nostra vita.
Ormeggiato quasi a riva,
c'aspetta un piccolo vascello
fatto con fogli di giornale
con carta di giornale
A un certo punto ci ritroveremo
con il timone tra le mani
senza nessuna la rotta da seguire,
gli occhi socchiusi contro il sole
ci lasceremo penetrare
dal suo magnifico chiarore
verranno a galla i ricordi
bolle da abissi insondabili
con nostro immenso dolore
con nostro immenso rimpianto
e con immenso stupore...
Proveremo a respirare
insieme al modo intorno a noi
tanto non dovrebbe farci troppo male
ora cade la stanchezza
come neve viene giù
in mezzo al cuore
Proveremo a respirare
mentre il mondo se ne va
mentre tutto intorno a noi scompare
ora cade la stanchezza
come neve viene giù
in mezzo al cuore
E quando alla fine l'avremo trovato
quel coraggio da naviganti
il mare forse non ci sarà più,
sarà un ricordo dimenticato
un enigma oramai insoluto
un orizzonte oltre lo spazio
per noi costretti a vagare
per sempre sopra un vascello
fatto di carta di giornale.