Stefano, grazie per la pubblica menzione
.. In effetti è stato un lavoro piuttosto articolato. Ma sono contento che alla fine i risultati siano palesi (non che dubitassi, in effetti), tali da non doverli spiegare perché semplicemente risultano evidenti - e soprattutto a te, che ben conoscevi lo strumento prima dei lavori.
In effetti è un po' il discorso che abbiamo già affrontato più volte. Non c'è un singolo elemento magico per far suonare bene una chitarra, ma un insieme di più cose.
Ora, la motivazione alla base per il lavori è stata quella legata alle misure. Con la spaziatura al capotasto. - ma soprattutto al ponte - 'vecchia' la M-38 risultava quasi insuonabile per Stefano che ha delle belle manone, proporzionate al resto d'altro canto. In più, la forma del manico risultava talmente scomoda da provocare dolore alla base del pollice con un utilizzo prolungato.
In più la chitarra aveva una sella ormai ridotta al minino e i tasti piuttosto consumati. Abbiamo messo tutto insieme e deciso di intervenire per migliorare la suonabilità. E al contempo migliorare anche il suono intervenendo sui dettagli (che però fanno la differenza).
L'allargamento della tastiera e manico (sostituendo il filetto della tastiera con del palissandro e andando a rimodellare le spalle del manico) ha ovviato anche ai problemi di forma scomoda. Mentre la ritastatura a pressione ha ripristinato una situazione corretta di tensione nel manico nel punto giusto. Vecchio discorso già qui affrontato più volte, per cui un manico per suonare bene deve avere tensione nella zona superficiale della tastiera. Vero che sostituendo anche il truss-rod ad U si sarebbe ottenuto un risultato ancora migliore (soprattutto in termini di attacco della nota, pulizia della fondamentale e asciuttezza del timbro), ma già così si è visto come i tasti posati con la corretta compressione aiutino, e non poco ad ottenere quelle performance di proiezione, attacco e potenza di suono che altrimenti vanno perdute.
Nel sostituire ponte (l'originale era ormai piagato da vecchi e re-iterati tentativi di allargare la spaziatura delle corde con metodi un po' così...) e bridge plate abbiamo usato colla animale a caldo. Così come nel ri-incollare il manico al suo posto dopo avene re-settato l'angolo.
Capotasto e ponticello in osso fatti ad hoc hanno completato il tutto, ancora una volta lavorando nella direzione di un suono più pulito e corposo.
Era una chitarra che già lasciava intravedere le sue qualità prima dei lavori. Qualità che poi - come con nostro piacere ha subito notato Stefano - sono emerse in modo netto.
Mi sono sbilanciato con Stefano, confidandogli che la sua M-38 (post-intervento) è probabilmente la chitarra recente migliore che abbia suonato da un po' di tempo a questa parte. Per i miei gusti, è chiaro.
La 000-18 del '38 che ha portato a farci vedere il giorno della riconsegna dell'M-38 è assolutamente squisita e niente di meno di quello che è. Ma ad un rapido confrtonto la M-38 non sfigurava affatto. Con soddisfazione del proprietario e di chi ha eseguito il lavoro
-andrea