Come trasformare un amply ranocchio in un bel principe “celeste” (non proprio azzurro)
Cari amici, diciamo che forse me la cavo meglio con il saldatore che con la tastiera di una chitarra acustica (…ammazza quanto son dure stè corde ….ma sto lavorando duro ve lo assicuro) e casualmente sono entrato in possesso di un piccolo amply della Ibanez per acustica che si chiama IBZ-3A, 10 Watt 8 Ohm a transistor anni 90, acquistato alcuni giorni fa ad un mercatino delle pulci a 10 Euro. Arrivato a casa l’ho accesso ed il suono che emetteva faceva proprio schivo sembrava una scatola di scarpe con le corde. I potenziometri gracchiavano e puzzava pure di elettrico andato a amale (non bruciato) ma funzionava e questo mi bastava. Esteticamente è ben conservato.
Lo apro in due, lubrifico i potenziometri, spolvero i condensatori e gli integrati (erano questi che scaldando con la polvere e la lanetta polverosa emanavano il cattivo odore di cui sopra) lo richiudo e lo riprovo: Fa schivo esattamente come prima ma almeno ho tolto gli scricchiolii e pure la puzza. (Ora profuma di ambre magic alla CRC Electric)
Non mi perdo d’animo e tiro fuori dal cilindro una di quelle idee che a volte stupiscono anche me. Lo so che non ci crederete ma ve lo giuro sui figli ed i nipoti di Berlusconi sono riuscito ad ottenere un suono da “pelle d’oca” paragonabile all’altro mio nuovo amply per acustica, un superaccessoriato Ibanez Trobadour T35.
Cosa ho fatto? Ora ve lo descrivo il più minuziosamente possibile così da invogliare qualcuno di voi a modificare l’amply abbandonato in cantina.
1) Tolgo il suo altoparlante e ci piazzo un bel woofer di buona qualità della Macrom che avevo in casa, 4 Ohm 60 W rms 91 db di resa e 45 hz di frequenza minima.
2) Realizzo una tavoletta/tappo di 21x23 cm in multistrato da applicare sulla parte posteriore del piccolo amply che è di tipo semiaperto come gli amply per elettrica. Sulla tavoletta applico il secondo woofer della Macrom collegato in serie così da avere 8 Ohm totali e aggiungo anche in un angolo un tweeter dinamico di madre e padre ignoto collegato in parallelo ai due woofer al quale applico un condensatore in serie, di tipo plastico da 4,7uF 250v non polarizzato.
3) Pratico sulla tavoletta, dove ho trovato il posto, un foro di “respiro” per i woofer di circa 5 Cm di diametro per la cassa così costruita. Ho posizionato al suo interno della gommapiuma fono-assorbente.
4)Attacco la mia Taylor amplificata e mi viene quasi da piangere tanto suona bene e pensare che ho speso 220 Euro per acquistare l’Ibanez Troubador T35 e questo quasi lo eguaglia. Poi mi consolo pensando che comunque il T35 ha l’ingresso microfonico, ha 38W di potenza, ha un mucchio di funzioni, ….è più bello….
5) Ci strimpello una buona mezzora, ci collego l’inseparabile pedalozzo RV-5 della Boss, gioco con l’equalizzatore dell’amply e della chitarra e traggo le seguenti conclusioni.
6) L’amply suona bene e ne sono soddisfatto all’80%. Ha due difetti, uno
risolvibile (e mo ve lo spiego) il secondo purtroppo non ci si può fare molto:
a) Difetto non risolvibile: Il suo preamplificatore e modesto e la migliore resa la si ottiene con tutti i potenziometri in flat. Per fortuna che con quelli on-board della chitarra si riesce a costruire un bel suono.
b) Difetto risolto: il piccolo tweeter fa sentire troppo la sua voce ed il suono riprodotto dall’amply è troppo squillante, specialmente se si suona in fingerpicking. Con il plettro tanti acuti miscelati con tanti bassi, sono molto belli. Allora penso di aggiungere una resistenza sul tweeter così da attenuarne le frequenze acute ma così facendo poi dovrò rinunciare a quel particolare suono che mi era piaciuto con il plettro dove acuti e bassi al massimo davano una sensazione quasi da “12 corde” . Invento a braccio e sfruttando un selettore a 5 posizioni che giace nella mia cassetta dei componenti elettrici da circa 10 anni, saldo sui terminali di quest’ultimo 4 resistenze selezionabili e con carico variabile così da avere ben 5 sonorità diverse. Per la precisione le resistenze sono da:
- 1,5 Ohm
- 3,0 Ohm
- 40 Ohm
- 200 Ohm
La scelta è stata dettata da quello che ho trovato nello scomparto delle resistenze, ovviamente provandone l’effetto ed ottenendo così 5 suoni totalmente diversi e cioè con più o meno acuti. Riassumendo: Nella prima posizione il segnala al tweeter non è filtrato e gli acuti suonano tutti, nelle posizioni successive questo viene smagrito via via sempre dippiù fino ad “ovattarlo” per un uso quasi jazzistico.
7) Cosa è possibile migliorare in questo piccolo mostro, senza svenarsi? Sicuramente la cassa. Infatti i due woofer sono stati alloggiati l’uno spalle all’altro nella cassa originale, non tenendo conto di una eventuale accordatura della stessa e praticando un foro di sfiato fatto senza calcoli ma “ad occhio“ Il tutto comunque funziona bene anche perché la cassa di una chitarra non ha le pretese di una Hi-Fi e anche perché il segnale è mono e non supera i 10W RMS di potenza. Con Wattaggi maggiori la cassa non poteva assolutamente andare bene ma senz’altro anche lei sarebbe stata originariamente più grande.
Confortato dal pensiero di un mio grande amico che ne capisce mooolto più di me di audio, elettronica e modifiche ai circuiti audio (ha fatto il tecnico del suono con musicisti che non oso neanche nominare) siamo entrambi giunti alla conclusione che la maggior parte della insoddisfazione sulla resa di un amplificatore è dovuta solo ed esclusivamente alla parte finale di esso e cioè all’altoparlante o cassa. Lui afferma che in un amply combo la qualità, in ordine di importanza la fa: 1) La cassa 2) il pre
3) il finale 4) ed ha aggiunto che il piccolo amply Ibanez IBZ3A da me modificato è la prova evidente che un “troiaio di amplificatore che faceva veramente schifo sia da nuovo che da vecchio” (sue testuali parole) suona dignitosamente se modificato nella sua parte più importante, la sua voce. Ora questo pezzo di mota ha insinuato in me un baco. Mi ha lasciato dicendomi che anche il mio nuovo Ibanez Troubadour T35 (che suona discretamente secondo le sue orecchie) e bene (secondo le mie orecchie) suonerebbe come uno SChERtLER se modificassi la cassa togliendo il suo altoparlante da 12 pollici coassiale e mettendo un woofer e tweeter separato ….per ora non se ne parla…però…..azzz…. il virus è entrato in circolo…azzz
Prometto di pubblicare qualche foto appena ho il tempo di farle, così tanto per rendere l’idea dell’insano gesto e magari con la speranza di invogliare qualcuno a cimentarsi nella modifica. Vi assicuro che ne sarete contentissimi.
..scusate se ho scritto troppo