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Messaggi : 542 Data d'iscrizione : 27.10.09 Età : 63 Località : Milano
Titolo: Re: Ma che bella sorpresa... Sab Feb 12, 2011 12:41 pm
domenick ha scritto:
Il Retailer dove la ho acquistata mi dice che la garanzia "lifetime"sulla chitarra e' invalidata e che l'ev riparazione e' a carico mio.Voi come la vedete?
vedo un esborso di un centinaio di euri... praticamente il rivenditore ti sta dicendo "hai tenuto male la chitarra quindi non vale la garanzia". Dopo due anni e' anche plausibile, ma se tu sei sicuro che l'hai tenuta in custodia sempre potresti anche contestare la cosa
Jo Admin
Messaggi : 2793 Data d'iscrizione : 24.10.09 Località : Colognola ai Colli
Titolo: Re: Ma che bella sorpresa... Sab Feb 12, 2011 12:57 pm
Guidog ha scritto:
[Addirittura fatico a credere che un liutaio possa dire che la crepa e' ferma, come fa? comunque tanto di cappello (al liutaio) Non e' questione di suono, solo di estetica casomai o comunque di "fermare" la crepa per evitare che si ingrandisca.
come fa? e' molto semplice: se dopo due mesi è ancora lì vuol dire che è ferma.. E comunque non fa nulla se una crepa (del genere) non cammina. Perchè tanto di cappello? E' ironico immagino.. non capisco l'ironia. A meno che tu non ne sappia più di lui!
domenick
Messaggi : 457 Data d'iscrizione : 26.12.09 Età : 61 Località : Aesis
Titolo: Re: Ma che bella sorpresa... Sab Feb 12, 2011 1:03 pm
In effetti le chitarre sono state riposte sempre nel loro case originale e non so valutare quanti sbalzi temici abbiano potuto subire...
Guidog
Messaggi : 542 Data d'iscrizione : 27.10.09 Età : 63 Località : Milano
Titolo: Re: Ma che bella sorpresa... Sab Feb 12, 2011 1:14 pm
Jo ha scritto:
Guidog ha scritto:
[Addirittura fatico a credere che un liutaio possa dire che la crepa e' ferma, come fa? comunque tanto di cappello (al liutaio) Non e' questione di suono, solo di estetica casomai o comunque di "fermare" la crepa per evitare che si ingrandisca.
come fa? e' molto semplice: se dopo due mesi è ancora lì vuol dire che è ferma.. E comunque non fa nulla se una crepa (del genere) non cammina. Perchè tanto di cappello? E' ironico immagino.. non capisco l'ironia. A meno che tu non ne sappia più di lui!
no, certo che non ne so piu' di lui, e nemmeno e' ironico. Se uno ti porta una chitarra con una crepa e tu liutaio la guardi e dici "questa e' ferma", oppure "questa si muove", allora sei davvero bravo. Se invece tu liutaio dici "riportamela tra 2 mesi e vediamo se si e' mossa", allora, dico io, ma non e' meglio fare qualcosa gia' adesso? Cosi' non peggiora. Comunque diciamo che io preferirei che facessa qualcosa subito, senza aspettare per vedere se si e' mossa. E si si muove tra 1 anno? o tra 2? Non essendo io un esperto preferirei un azione rapida
dino1899
Messaggi : 196 Data d'iscrizione : 28.10.09 Località : Albisola
Titolo: Re: Ma che bella sorpresa... Sab Feb 12, 2011 1:52 pm
dalle foto direi che la crepa c'è, è nel legno, non è ferma (mi pare che se premi col pollice le due parti della crepa si muovano), ma almeno per il momento è sufficientemente chiusa da rendere un intervento di incollaggio e stabilizzazione piuttosto semplice e indolore. Tra l'altro la spaccatura nella vernice mi pare ancora 'netta', per cui potrebbe anche non essere necessario un intervento di ritocco. Per questo motivo ti consiglio di farla mettere a posto senza aspettare troppo.
Sulla possibilità che 'cammini': dalla posizione direi che si trova tra la 2a e la 3a catena del fondo. e se queste non si scollano la crepa si ferma li. Chiaramente va verificato l'incollaggio delle catene (il problema in quel caso andrebbe oltre la semplice crepa in questione e sarebbe anche di tipo strutturale e di suono).
Pare anche a me una crepa da secco, ma il palissandro è infido. Probabilmente era già un punto debole e problema latente, e qualche sbalzo di umidità l'ha fatto affiorare.
andrea
ry
Messaggi : 649 Data d'iscrizione : 13.11.09
Titolo: Re: Ma che bella sorpresa... Sab Feb 12, 2011 3:53 pm
....la settimana scorsa causa vento e riscaldamento in casa c'era il 27% di umidita' relativa....secondo l'igrometro.
domenick
Messaggi : 457 Data d'iscrizione : 26.12.09 Età : 61 Località : Aesis
Titolo: Re: Ma che bella sorpresa... Sab Feb 12, 2011 5:52 pm
dino1899 ha scritto:
dalle foto direi che la crepa c'è, è nel legno, non è ferma (mi pare che se premi col pollice le due parti della crepa si muovano), ma almeno per il momento è sufficientemente chiusa da rendere un intervento di incollaggio e stabilizzazione piuttosto semplice e indolore. Tra l'altro la spaccatura nella vernice mi pare ancora 'netta', per cui potrebbe anche non essere necessario un intervento di ritocco. Per questo motivo ti consiglio di farla mettere a posto senza aspettare troppo.
Sulla possibilità che 'cammini': dalla posizione direi che si trova tra la 2a e la 3a catena del fondo. e se queste non si scollano la crepa si ferma li. Chiaramente va verificato l'incollaggio delle catene (il problema in quel caso andrebbe oltre la semplice crepa in questione e sarebbe anche di tipo strutturale e di suono).
Pare anche a me una crepa da secco, ma il palissandro è infido. Probabilmente era già un punto debole e problema latente, e qualche sbalzo di umidità l'ha fatto affiorare.
andrea
Alla palpazione in effetti avverto un po' di "ballottamento"del legno.Il palissandro mi sa e' "traditore" di famiglia... La vedrei anch'io di fondo anch'io cosi':debolezza della tavola piu' secco....CRACKer considerando anche che la Dred costruita con lo stesso legno e nelle stesse condizioni ambientali e' tranquilla.
domenick
Messaggi : 457 Data d'iscrizione : 26.12.09 Età : 61 Località : Aesis
Titolo: Re: Ma che bella sorpresa... Sab Feb 12, 2011 6:42 pm
Grazie Dino per la consulenza professionale.Ho scritto a bourgeois ma ancora no answer. Ev. ci si vedra'...
francosignore
Messaggi : 1004 Data d'iscrizione : 29.11.09 Località : Campi Salentina -Salento
Titolo: Re: Ma che bella sorpresa... Dom Feb 13, 2011 10:56 am
Ho sperimentato direttamente di come l'umidità (la percentuale di)influisca direttamente sulle chitarre: la mia Bourgeois VOM che aveva un setup di 2,2mm all'improvviso si era alzata a circa 3mm.
è bastato: 1) Phonare (per asciugarla) la custodia dimenticata aperta per più di qualche giorno. 2) mettere un paio di "saponette" di silica gel nella custodia con la chitarra e dopo una settimana (complice anche la tramontana) la chitarra è tornata normale.
qui, nel Salento, l'umidità sale e scende in un modo pazzesco, influenzata moltissimo dai venti(scirocco e tramontana, il prim carico di umidità il secondo secco) e dalle elevate temperature estive. e varia tra il 25-30% sino all'80%...un bel problema.
Ospite Ospite
Titolo: Re: Ma che bella sorpresa... Dom Feb 13, 2011 12:27 pm
francosignore ha scritto:
... qui, nel Salento, l'umidità sale e scende in un modo pazzesco, influenzata moltissimo dai venti(scirocco e tramontana, il prim carico di umidità il secondo secco) e dalle elevate temperature estive. e varia tra il 25-30% sino all'80%...un bel problema.
Fossi in te penserei molto seriamente a realizzare questo progetto, che mi sembra l'ideale in un contesto climatico come tu descrivi : http://chitarre.accordo.it/articles/2001/09/276/esporre-le-chitarre-in-casa.html
francosignore
Messaggi : 1004 Data d'iscrizione : 29.11.09 Località : Campi Salentina -Salento
Titolo: Re: Ma che bella sorpresa... Dom Feb 13, 2011 2:54 pm
MeMyGuitar ha scritto:
francosignore ha scritto:
... qui, nel Salento, l'umidità sale e scende in un modo pazzesco, influenzata moltissimo dai venti(scirocco e tramontana, il prim carico di umidità il secondo secco) e dalle elevate temperature estive. e varia tra il 25-30% sino all'80%...un bel problema.
Fossi in te penserei molto seriamente a realizzare questo progetto, che mi sembra l'ideale in un contesto climatico come tu descrivi : http://chitarre.accordo.it/articles/2001/09/276/esporre-le-chitarre-in-casa.html
avevo letto quell'articolo, ma dopo 46 anni che le chitarre circolano per casa, sono molto tranquillo, basta un pò di accortezza e tranne rare volte(vedi la VOM) non ho avuto mai grandi problemi. quando ho costruito la mia casa ho fatto in modo che venissero rispettati tutti i dettami previsti per il risparmio energetico, gli sbalzi di umidità, in casa si sentono molto poco.
Ospite Ospite
Titolo: Re: Ma che bella sorpresa... Dom Feb 13, 2011 2:59 pm
domenick ha scritto:
Il Retailer dove la ho acquistata mi dice che la garanzia "lifetime"sulla chitarra e' invalidata e che l'ev riparazione e' a carico mio.Voi come la vedete?
che una volt effettuate le riparazioni capirai le mie battute...
domenick
Messaggi : 457 Data d'iscrizione : 26.12.09 Età : 61 Località : Aesis
Titolo: Re: Ma che bella sorpresa... Dom Feb 13, 2011 6:18 pm
...me devo preoccupa'?
Ospite Ospite
Titolo: Re: Ma che bella sorpresa... Dom Feb 13, 2011 7:10 pm
domenick ha scritto:
...me devo preoccupa'?
ma no, le battute di Giorgio sò cerebbbrali
Ospite Ospite
Titolo: Re: Ma che bella sorpresa... Dom Feb 13, 2011 9:55 pm
Io continuo a sostenere che il vivere al di sotto di una certa soglia di umidita`relativa fa male non solo alle chitarre ma sopratutto a noi. Quando appunto il riscaldamento e`acceso, nel periodo invernale, il mio obiettivo e`45 - 50 % RH. L'estate non porta un clima esageratamente umido, qui, e comunque c'e`sempre l'aria condizuionata, se necessario.
domenick
Messaggi : 457 Data d'iscrizione : 26.12.09 Età : 61 Località : Aesis
Titolo: Re: Ma che bella sorpresa... Dom Feb 13, 2011 10:20 pm
Ho trovato questo articolo,forse un po'didascalico, sul sito Lake.
Il tuo strumento e l’umidità -niente sorrisetti,please...ti vedo Giorgio!
Il modo con cui ci si prende cura del proprio stumento si riflette su come appare, sul suono e sulla durata della sua vita. I metodi che usi nel curare la tua chitarra variano dall’estate all’inverno, da paese a paese, sia che tu abiti a Los Angeles, Montreal, in Europa o in Giappone.
Estate
Sebbene il legno scelto per la costruzione delle nostre chitarre abbia una stagionatura dai tre ai cinque anni, dopo l’assemblaggio le parti incollate come i profili ed i legni interni possono impiegare più di un anno per stabilizzarsi. Con l’eccesso di umidità il legno tende ad espandersi ed in caso di trascuratezza lo strumento si può danneggiare.
... Quando l’umidità relativa eccede oltre al 60%, il legno della chitarra inizia ad espandersi. Qui di seguito riportiamo i sintomi più comuni della dilatazione del legno che si dovrebbero tenere a mente.
Spesso accade che la tavola armonica inizia ad innalzarsi o a curvarsi, mostrando imperfezioni sulla superfice. Si può notare soprattutto nei modelli a spalla mancante. Anche il fondo tende a comportarsi allo stesso modo, questo viene evidenziato spesso da una depressione nel fondo che si nota negli estremi. Più alto è l’indice di umidità e più questa distorsione del legno è evidenziata.
Un altra conseguenza derivata da una eccessiva umidità è che tutte le giunzioni incollate (ad es. le giunzioni della tavola e del fondo) appaiono molto più pronunciate. Questo è facile notarlo negli intarsi. La madreperla è un materiale per niente soggetto ai cambiamenti di umidità, ma il legno in cui la madreperla è incastonata è soggetto ad espansione per via dell’umidità. Questo causa delle microfessure tra l’intarsio ed il legno.
L’innalzamento dell’altezza delle corde (action) è uno dei problemi più importanti da tenere in conto. In condizioni di eccessiva umidità, l’action risulterà molto alto. Questo problema è riscontrato spesso in luoghi con un clima naturale spesso molto umido come la Florida o il Giappone.
Il cambiamento dell’action è causato da combinazioni di forze. L’eccessiva umidità fa si che sulla tavola si forma una “pancia” che spinge il ponte e quindi anche le corde più in avanti. Anche il fondo si espande, provocando anche lo spostamento del manico in avanti. Tutto ciò contribuisce a creare una conca tra ponte e capotasto. Il problema si intensifica pensando che anche l’ebano della tastiera si espande e questo provoca lo spostamento dei tasti, perdendo l’intonazione di essi. I tasti sono applicati su delle fessure strette, ed il tutto contribuisce al mantenimento del manico nella posizione corretta. Quando questi si allentano a causa dell’espansione della tastiera, anche il manico si incurva in avanti, causando un action ancora più innalzato.
È opportuno ricordare che la finitura di vernice non ferma l’attacco dell’umidità, più precisamente può rallentarlo per tre o quattro giorni. Con esposizioni prolungate ad alti indici di umidità relativa, anche la finitura inizia a distorgere. Questa distorsione appare con piccole sporgenze. Nel fondo e nelle fascie si nota come se i pori del legno stessero sprofondando. Come il palissandro si espande, anche i pori si allargano causando lo sprofondamento della vernice (che non subisce alterazioni dovute all’umidità) all’interno dei pori. Anche la vernice presente nel manico in mogano si comporta in questo modo.
Infine, un altro effetto indesiderato causato dall’eccessiva umidità è la perdita di suono causata dal movimento del legno. Questo causa anche una durata minore delle corde.
Fortunatamente tutti i problemi citati associati all’esposizione dello strumento ad alti indici di umidità relativa, dovrebbero correggersi e quindi scomparire nel momento in cui lo strumento ritorna in un ambiente con indici di umidità normali (dal 40% al 50% a 24°C).
Ci sono molti più seri problemi che derivano da una prolungata esposizione ad alta umidità, come l’allentarsi della presa delle colle nei legni interni, oppure segni di dilatazione nella finitura, o ancora appunto l’action che rimane ostinatamente alto e quindi rende la chitarra scomoda e poco invitante. Questi tipi di danneggiamenti non sono coperti dalla nostra garanzia, perchè conseguono all’incuria del possessore della chitarra.
Ci sono dei piccoli accorgimenti che dovremmo conoscere per evitare i problemi che derivano da eccessiva umidità:
Non lasciare la chitarra in seminterrati o comunque luoghi scuri e freddi durante i periodi di alta umidità. In ambienti con alti indici di umidità, evitare di lasciare la chitarra dentro alla custodia rigida, perchè l’umidità ristagna pericolosamente all’interno della custodia.
Tieni la chitarra fuori dalla sua custodia. È una buona idea su di uno stativo per chitarra, in quanto l’aria circola attorno e dentro alla chitarra. Se è possibile, è una buona idea quella di tenere la chitarra al secondo o terzo piano della tua casa quando fa caldo.
Un altro fattore che può compromettere il nostro strumento in estate è l’alta temperatura. Quando fa caldo non si lascia mai la chitarra nel bagagliaio o dentro la nostra macchina. In quei posti la temperatura può arrivare perfino a 66°C. Con l’esposizione a queste temperature, il nostro strumento può riportare conseguenze devastanti come appunto la scollatura di diverse parti. Ad esempio, con la scollatura della tasitera, l’action può diventare davvero alto. Questi problemi purtroppo non sono reversibili e richiedono un lavoro di una certa entità per il ripristino della chitarra. Questo non è coperto dalla garanzia.
La tavola in abete contiene piccole parti resinose che non sono visibili all’occhio umano in condizioni normali. Questo vale soprattutto per l’abete con venatura stretta, ed è un particolare comune più nell’abete tedesco che in quello domestico. Quando la temperatura dell’ambiente aumenta drasticamente, ciò causa l’espansione e la fuoriuscita della resina dal legno. L’unica via che ha la resina è quella attraverso la vernice e quindi causa macchie su tutta la tavola. Nonostante questo sembri un disastro, non è così difficile da riparare. Un liutaio competente sa correggere questo problema con una leggera carteggiatura della tavola e con del polish. Anche questo genere di danneggiamento non è coperto dalla nostra garanzia in quanto causato da mancanza di cura dello strumento.
Un altro problema che vale la pena menzionare è se la chitarra rimane esposta a troppa luce per troppo tempo. Questo causa un ingiallimento permanente della tavola armonica. Il color giallastro non è di per sé un problema, ma se la luce raggiunge la chitarra solo in certi punti si otterrà in ingiallimento solo su quelle parti. Questo è da tenere in conto quando posizioniamo la chitarra da qualche parte nei mesi estivi.
Raccomandiamo di non usare nessun tipo di olio, silicone o cera per la tastiera. Nel suonare costantemente, l’olio che si deposita attraverso la sudorazione è più che sufficiente e la tastiera comunque non dovrebbe risentire di crepi o rotture.
Per aumentare la vita delle corde, ricordarsi di passare sopra e sotto ad esse un panno dopo l’utilizzo. Quando si cambiano le corde è buona norma sia in estate che in inverno quella di passare sopra alla tastiera una paglietta di lana d’acciaio (000) facendo attenzione in prossimità degli ultimi tasti a non strisciare la tavola armonica. Questo fa si che si rimuovano le impurità che si depositano sulla tastiera, come olio, polvere e sporcizia. La paglietta ha inoltre la funzione di polish per i tasti e la tastiera, sistemando mano a mano le piccole imperfezione ed aumentandone la scorrevolezza nel suonare.
Ultima modifica di domenick il Dom Feb 13, 2011 10:34 pm - modificato 3 volte.
domenick
Messaggi : 457 Data d'iscrizione : 26.12.09 Età : 61 Località : Aesis
Titolo: Re: Ma che bella sorpresa... Dom Feb 13, 2011 10:20 pm
Inverno
Passiamo ora all’inverno. Questa stagione porta con se anche il pericolo di eccessiva bassa umidità relativa. Quando si abbassa al di sotto del 40% a 24°. Se la chitarra si trova esposta per lungo tempo a queste condizioni si occorrerà sicuramente in danneggiamenti.
I danni causati da secchezza sono molto più seri di quelli causati da eccesso di umidità, e di solito richiedono un rapido intervento di un riparatore competente.
La via più affidabile per accertare l’indice di umidità nella vostra casa è con uno psicrometro a tacolla. Comunque si tratta di uno strumeno un po’ complicato per l’uso generale. Un comune igrometro (che si può acquistare presso un qualsiasi negozio di ferramenta) riporterà una stima approssimativa dell’umidità, in quanto è notoriamente uno strumento poco accurato. Nonostante tutto, con l’igrometro si può avere un’idea della fluttuazione dell’umidità attorno alla chitarra. Se si ha cura del proprio strumento, ci si accorge subito se ci sono problemi derivanti da eccessiva secchezza dell’aria.
Un sintomo di secchezza eccessiva è il cambiamento dei contorni del fondo e della tavola. Quando la chitarra è ultimata, il fondo e la tavola hanno delle leggere arcature. Se il legno diventa improvvisamente troppo secco si restringe e la tavola armonica, come anche il fondo, possono diventare piani o addirittura concavi.
La vernice si altera con la bassa umidità (benchè questa alterazione sia già causata dal restringimento del legno al di sotto della vernice stessa). Il materiale utilizzato come fissante per il legno che è presente all’interno della tavola armonica, nel momento in cui il legno si restringe, fuoriuscirà causando dei piccoli depositi sotto alla vernice. Per fortuna, questo problema dovrebbe correggersi da solo nel momento in cui l’umidità torna a livelli normali e si dovrebbe notare la scomparsa delle imperfezioni.
Se sono presenti degli intarsi, con il restringimento del legno apparirà una linea attorno ad essi. Questa apparirà anche sui profili, sulle incastonature e sulla rosetta. Mano a mano che il legno si restringe, può capitare che i materiali impiegati nell’intarsio, che sono meno soggetti a dilatazione o restringimento, possano fuoriuscire dalla loro sede. Questa separazione dei materiali non si ripristinerà con l’indice ottimale di umidità relativa, ma il danno rimarrà evidente. Fortunatamente questo problema non influsce sulla durata e la suonabilità dello strumento.
Con il restringimento della tastiera causato dalla secchezza, i tasti in metallo (che sono invece insensibili ai cambi di condizioni di umidità) iniziano a sporgersi dai lati della tastiera e possono tagliare pericolosamente oppure rovinare i vestiti. Se questo fenomeno compare, abbiamo la certezza di umidità bassa nell’ambiente. Nel momento in cui si interviene nella rettifica dei tasti bisogna assicurarsi che le condizioni ambientali di umidità siano state ripristinate in precedenza, altrimenti si rischia di incorrere non ad una semplice rettifica, ma alla sostituzione generale dei tasti.
Si può osservare che la giuntura dei legni nel fondo inizia leggermente ad aprirsi nel momento in cui il fondo si contrae, causando una separazione della vernice. Per quanto non sia una cosa preoccupante, questo lascia dei segni permanenti sulla vernice anche nel momento in cui l’umidità torna a livelli ottimali.
Il problema più grave associato all’eccessiva secchezza è la rottura della tavola armonica, che può manifestarsi quando l’umidità relativa scende sotto il 30%. Per riparare queste rotture ed i danni che ne conseguono sulla vernice, è necessario l’intervento di un liutaio per ripristinare l’indice di umidità ottimale nel legno, per incollare le parti danneggiare e per ritoccare la vernice della tavola armonica. Questo è un dispendio di tempo e di costi di riparazione non coperti dalla nostra garanzia.
Un altro effetto indesiderato che accade spesso in inverno è causato dall’action basso che fa urtare le corde sui tasti di ferro, producendo un disturbo costante nel suono. Di solito ciò dipende da due fattori: Può svilupparsi un’arcatura del manico causata dal restringimento di esso e della tastiera, mentre i tasti di ferro rimangono inalterati. In più accade che anche la tavola armonica si restringa, portando il ponte più in basso e quindi contribuendo all’abbassamento dell’action. Questo problema s’intensifica con il progressivo abbassamento degli indici di umidità relativa, il ronzio potrebbe verificarsi anche in più parti della tastiera. Si possono verificare delle imperfezioni di intonazione al 12° tasto (nelle chitarre classiche) e al 14° tasto (nelle chitarre acustiche). Il problema del ronzio dovrebbe allertarci per ripristinare le condizioni di umidità relativa ottimale.
Relativi al restringimento della tastiera sono le rotture nella tavola armonica in prossimità della parte incollata con essa. Questi fenomeni compaiono solo in casi estremi.
Anche l’eccessivo freddo invernale può causare danni alla chitarra. Il freddo può essere molto dannoso per la vernice perchè causa un restringimento dello smalto (lo si nota da piccoli crepi della vernice) e questo è tipico nei luoghi in cui la temperatura scende al di sotto dello zero. Riteniamo che, nonostante la vernice usata sulle chitarre Lakewood oggi è molto più resistente a questo problema rispetto alle lacche tradizionali, il buon senso nella cura dello strumento è sempre un buon aiuto.
Di solito il problema si presenta quando si apre la custodia della chitarra in una stanza calda, dopo averla tenuta per 15, 20 minuti all’esterno con temperatura inferiore allo zero (per esempio, quando ci si muove all’aperto con la chitarra appresso).
Può causare qualche problema anche nella situazione inversa, portando la chitarra da un posto caldo ad uno molto più freddo.
domenick
Messaggi : 457 Data d'iscrizione : 26.12.09 Età : 61 Località : Aesis
Titolo: Re: Ma che bella sorpresa... Dom Feb 13, 2011 10:27 pm