Bouganvillea..una bella storia

Che brano!
A mio parere uno dei pùi belli di DeGraasi, ma credo anche di questo stile.
Una lunga introduzione, due minuti di alta classe "vagamente" jazz...il brano, poi si apre senza ripetizioni, come una storia, uno straordinario racconto con frasi uniche ed evocative, sei minuti di alta poesia, complessa ma godibile...
un Degrassi giovanissimo con già una assoluta padronanza dello strumento.
Il brano è tecnicamente molto...molto impegnativo terribile !!
veramente bello bello!

bello, grazie! ho visto un suo concerto a cles un mese fa; De Grassi è un chitarrista a parte, nel senso che è fuori da ogni canone "chitarristico", come se componesse a tavolino, direi un musicista prima che chitarrista. La stessa scelta di amplificarsi solo con un mic davanti lo pone in una dimensione diversa; il suono è più piccolo, ma più vero e più dinamico. Mi ha fatto anche pensare la sua Lowden con fasce e fondo in acero; un suono a cui non siamo abituati, che avvicina la chitarra alla grande tradizione degli archi; un suono veloce, compatto, molto proiettato in avanti rispetto al "solito" palissandro o mogano

Jo ha scritto:

bello, grazie! ho visto un suo concerto a cles un mese fa; De Grassi è un chitarrista a parte, nel senso che è fuori da ogni canone "chitarristico", come se componesse a tavolino,o

che vuol dire comporre a tavolino?
Sai, sulla musica in genere ascolto quello che prima di tutto mi emoziona.
Mi piacerebbe approfondire ciò che concerne questo grande chitarrista, i cui brani sono sostanzialmente molto diversi da quello che si ascolta in giro.
I suoi brani sono un evolversi di idee musicali con una struttura aperta, fuori da schemi ordinati

la mia osservazione non ha a che fare con l'emozione che genera una composizione. Intendo che un musicista può comporre anche senza strumento in mano, e questo non significa un freddo esercizio teorico, quello si può farlo a tavolino o con lo strumento, non è il modo di comporre che genera musica più o meno emozionante.
Ciò che volevo dire a proposito di De Grassi è la stessa cosa che dici tu quando scrivi "..i suoi brani sono un evolversi di idee musicali con una struttura aperta, fuori da schemi ordinati"
Questo perchè, secondo me, De Grassi è prima di tutto un musicista, poi un chitarrista. Quindi le sue idee non sono tipicamente "chitarristiche" ma più legate puramente alla musica e in questo senso potrebbero essere state composte "a tavolino", un "evolversi di idee musicali con una struttura aperta, fuori da schemi ordinati" laddove secondo me gli schemi sono quelli della chitarra.... Se molte sue composizioni fossero eseguite al pianoforte sono convinto che funzionerebbero lo stesso, a differenza di (pure bellissime) composizioni di altri grandi chitarristi

capisco! Grazie per l'approfondimento Jo
concordo sull'idea "pianistica" delle sue composizioni