Jackson Browne signature

E' il frutto della collaborazione della gibson con il grande cantautore di cui porta il nome; la chitarra è una interpretazione dal modello J-45 Roy Smeck, strumento raro a cui Jackson è molto legato. Le caratteristiche principali sono la scala corta, il manico 12 tasti, le fasce "deep" in english walnut e top in adirondack.
Da mesi, ogni tanto, torno a suonarla nel negozio che la esibisce orgogliosamente. In effetti è un gran pezzo di figliola e fatico non poco a descrivere la sensazione e il colore che emana questo gioiello.
E' veramente qualcosa di diverso rispetto le altre acustiche, qualcosa di lontano da quello che più o meno ci si aspetta imbracciando un'acustica, sia pur gibson, sia pur 12 tasti etc.. La risposta è veloce ma non priva di quel "velluto" che caratterizza, al mio orecchio, le acustiche gibson. La profondità delle fasce rende la risposta profonda, ma nulla si impasta troppo, nemmeno i bassi che rimangono ben presenti, mai ridondanti o difficilmente gestibili come può capitare in chitarre dal body generoso. Medi e cantini sono brillanti e profondi, pure veloci e precisi. La proiezione sonora che si può far uscire da questo strumento è assolutamente ispirante, musicale, non saprei dire meglio. La scala corta dona velocità, la cassa generosa e profonda elabora magistralmente il suono prodotto dalle dita.
Tra l'altro con un'action comodissima, che non toccherei neanche un po'.
Jackson la definisce il "grand piano" delle acustiche. Affermazione che può far sorridere qualcuno, ma senz'altro utile a rendere l'idea di una grandiosa chitarra, ricca di personalità, dolce e potente.

sito gibson



ed ecco la sua nonnina, una Roy Smeck del '35.